“CODICE ETICO E PRATICO
PER L’ACCOGLIENZA E L’INTEGRAZIONE”
LINEE OPERATIVE PER COMUNITA’ GENERATRICI E RI-GENERANTI

Nessun essere umano sceglie dove nascere. Nasce in un determinato Paese, dove si presume voglia costruire il Suo percorso di vita oppure, per Sua libera scelta, decide di costruirlo da un’altra parte.
Purtroppo, ci sono esseri umani che non possono scegliere – per “libero arbitrio” – “dove e come” costruire il proprio cammino e percorso di vita e, quindi, sono costretti a ricercare altrove una vita accogliente e dignitosa2.
“Vita dignitosa”, che:
• è resa tale solo attraverso l’accoglienza, intesa sia come atteggiamento che come processo culturale3 di reciproca conoscenza (e di mescolanza) tra i migranti e le comunità che accolgono e al contempo ri-generano reti solidali;
• si rispecchia nel rendere operativamente e concretamente reali i contenuti espressi nei principi fondamentali e nella prima parte della Carta Costituzionale4, parte integrante e sostanziale – o che dovrebbe essere tale – di ogni essere umano e di conseguenza di ogni comportamento caratterizzato da corresponsabilità verso tutti coloro che vivono nella comunità, prescindendo dal luogo d’origine e di provenienza. 

Nell’ambito dei temi dell’accoglienza e dell’integrazione, l’accrescere di alcuni comportamenti negativi nel tessuto sociale di questo Paese, ha indotto alcune realtà organizzative del Terzo settore che si occupano (anche) di migranti, a dotarsi di strumenti specifici (ad esempio, manuali, linee guida, linee operative, ecc.), finalizzati a fare sinergia e al contempo a fornire “supporto condiviso e partecipato” ai portatori di interesse (enti locali, amministrazioni centrali, operatori, associazioni di categoria e di Terzo settore, ecc). Detta sinergia, che si è rivelata fondamentale anche tra i vari livelli di governo, istituzioni e il Terzo settore, rappresenta “la chiave dell’approccio italiano alla gestione della migrazione e, avvalendosi di metodologie condivise, coinvolge le collettività locali con proposte di collaborazione che innescano meccanismi virtuosi per corrispondere sempre più alle necessità specifiche delle persone, in particolare minori e altri soggetti vulnerabili”5.
Ed è in questa cornice che si inserisce il “Codice etico e pratico per l’accoglienza e l’integrazione”, che rappresenta una guida “in progress”, una raccolta di insieme “sistematizzata” e finalizzata delle disposizioni etiche alle quali si vuole che l’attività di accoglienza e di integrazione si ispiri. Quindi esso è un insieme di principi-guida a cui dovrebbero ispirarsi i comportamenti delle persone e delle organizzazioni, che a vario titolo, si occupano di accoglienza e di integrazione dei migranti.
Quanto sopra esposto è strettamente correlato alla struttura – in tre parti – del presente codice etico.